Porrajmos: per non dimenticare

Porrajmos: per non dimenticare

Porrajmos nella lingua dei Rom significa "divoramento" e indica la persecuzione e lo sterminio che il Terzo Reich attuò nei loro confronti.

Il genocidio degli zingari purtroppo è una storia dimenticata e di essa non si ha, ancora oggi, una documentazione accertata e approfondita. Le vittime Sinti, Rom e Lalleri del nazionalsocialismo, tra il 1939 e il 1945, furono oltre 500.000 e la loro persecuzione, insieme a quella degli ebrei, fu l'unica dettata da motivi esclusivamente razziali. 
A Berlino Robert Ritter, direttore del Centro di Ricerche per l'Igiene e la Razza dichiara che gli zingari risultano come un miscuglio pericoloso di razze deteriorate e che la questione zingara potrà considerarsi risolta solo quando il grosso di questi asociali e fannulloni sarà sterilizzato. La dottoressa Eva Justin rivela al mondo accademico nella sua applaudita tesi di laurea, la presenza nel sangue degli zingari di un gene molto pericoloso: il gene del nomadismo, il terribile wandertrieb. In Italia, Roberto Semizzi, docente di medicina all'Università di Trieste sposa la teoria dei medici: I prodotti dell'incrocio fra zingari e italiani potrebbero manifestare tendenze criminali più spiccate che non i figli di genitori italiani. 

Sabato 26 e domenica 27 gennaio vi proponiamo all’ascolto alcuni brani tratti da Porrajmos, un radio documentario di Andrea Giuseppini con la testimonianza di Otto Rosenberg, sopravvissuto allo sterminio nazista e il commento e la rievocazione della storica Giovanna Boursier (Luca Bravi?)

 

Per gli approfondimenti rimandiamo al sito di AUDIODOC, http://www.audiodoc.it/,  la prima associazione italiana di autori e autrici indipendenti di audio documentari  che promuove la produzione, la diffusione e la sperimentazione del documentario sonoro per gli approfondimenti e al link http://www.audiodoc.it/documentario.php?id_doc=69. se si vuole acquistare e scaricare 

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